
Le emoji e le emoticon sono sempre più utilizzate nei processi in tribunale. Messaggi, chat, email, sono ovunque, e sono delle prove. Ne ha fatto un caso Eric Goldman, studioso dell’università di Santa Clara (California), che dal 2004 monitora la presenza delle emoticon (e più recentemente delle emoji) nei negli archivi e nelle cause in tribunale.
Il risultato dello studio è impressionante: dal 2004 ad oggi l’aumento è esponenziale. Ma i tribunali sono davvero preparati a gestire questo fenomeno? Come vengono considerate all’interno dei messaggi le faccine? Sono in grado di interpretarle?
“Appaiono come prove, le corti devono prenderne atto, ma sono spesso considerate irrilevanti dai giudici”, spiega l’esperto, indicando come frequentemente queste vengano acquisite con i messaggi ma non vengano considerate. Le emoji infatti sono “una parte cruciale della conversazione, e devono essere comprese e non ignorate.“. Immaginate per un attimo di dover considerare un messaggio che termina con 😉 una faccia che fa l’occhiolino: ignorare l’emoji potrebbe dare al messaggio un significato totalmente diverso rispetto all’originale.
Si pensi che negli ultimi anni l’aumento è stato vertiginoso: dal 2017 al 2018 la loro presenza è praticamente raddoppiata, a prova di quanto queste faccine influenzino le nostre conversazioni ed il significato delle parole che accompagnano.
Fortunatamente però non sempre vengono ignorate, ed in alcuni casi sono state la chiave. In un processo per esempio, un uomo è stato accusato di sfruttamento della prostituzione anche grazie alla presenza di emoji nelle sue conversazioni. L’uomo avrebbe infatti utilizzato nei messaggi (scambiatosi con una donna) delle emoji di 👠 Tacchi a spillo e 💰 Borsa piena di Soldi. Emoji che gli investigatori hanno ricondotto alle attività di cui era accusato l’uomo.
Un problema tuttavia importante riguarda l’interpretazione nei processi: sebbene esista un “significato” per ogni emoji, spesso queste assumono un valore diverso, dipendentemente dal contesto e dal messaggio, rendendo di fatto difficile interpretare cosa realmente vogliano indicare.
E voi cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra!
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